Quando porti traffico al tuo sito, sostieni un costo. Vero, se il traffico arriva da organico o da una newsletter che hai inviato il costo è molto piccolo: il tempo per la redazione del contenuto che ti ha portato la visita organica oppure quello per redigere la newsletter.
In ogni caso, ogni visita andrebbe capitalizzata, monetizzata.
E a maggior ragione andrebbe capitalizzato ogni carrello generato.
Ma cosa significa “carrello generato”? significa che - proprio come avviene al supermercato - l’utente ha selezionato un prodotto e lo ha deposto dentro al carrello. Nel caso di un supermercato, levare dal carrello la merce è più “faticoso”, quindi perlopiù quando abbiamo selezionato il prodotto lo portiamo alla cassa.
Nel caso di un sito internet, lasciare il prodotto nel carrello senza poi recarsi alla cassa è un’evenienza più frequente.
Per cercare di contrastare questo fenomeno, prova a ragionare su questi suggerimenti:
- ragiona sui costi di spedizione. Da una ricerca di business insider, in cima alla classifica per le ragioni dei carrelli abbandonati c’è proprio questa.
- rendi l’icona del carrello visibile. Visualizzare l’icona del carrello e magari che evidenzi il numero di oggetti che vi sono presenti rende consapevole il cliente della selezione che ha fatto
- checkout come ospite: non tutti gli utenti hanno il desiderio di registrarsi ad un sito per poter comprare. L’opzione del checkout come ospite evita di perdere questi clienti
- metodi di pagamento e salvataggio. Naturalmente tanti più sono i metodi di pagamento accettati, tanto più sarà facile convertire il carrello generato in vendita. Esistono poi servizi che consentono al tuo cliente di salvare i dati della carta delegando loro il problema della sicurezza. Questo consente di “avvicinare” il carrello generato alla conversione in cliente
Il carrello generato è micro obiettivo rispetto alla vendita. Se riesci a ragionare su questo, riesci anche ad aumentare il numero di vendite. Buon lavoro :)