Dropshipping è il termine tecnico per la parola “triangolazione”.
Immagina di avere un sito, completo di un catalogo ricchissimo. Sul tuo sito si possono trovare prodotti di ogni risma, dall’oreficeria fino all’alta gioielleria passando per la bigiotteria.
Immagina ora di non possedere alcun magazzino ma un ufficio con un pc connesso ad internet ed un telefono.
Un cliente ti chiama in ufficio perché vede i tuoi prodotti sul sito, gli interessa un “punto luce”, tu effettui la vendita ed incassi con paypal il valore del prodotto venduto.
Poi alzi la cornetta, chiami il produttore orafo, lo stesso che ti ha dato le immagini dei prodotti, le descrizioni, il prezzo al pubblico suggerito (insomma che ti ha fornito il catalogo digitale) e che ha - in magazzino - proprio il “punto luce” che tu hai appena venduto. Comunichi al produttore l’indirizzo dell’acquirente e gli chiedi di spedire la merce direttamente a lui. Stai facendo dropshipping.
Quando fai dropshipping stai assecondando un modello che - se pensato secondo l’ottica del business model canvas - rischia di essere molto debole.
Ragiona su qual è il valore che porti al cliente, quali sono i tuoi asset.
