Un libro che ho trovato davvero illuminante è quello di Eric Ries, che consiglio a tutti coloro che si mettono in un nuovo business, in particolare correlato alla tecnologia e “di frontiera”.
Nel libro si fa riferimento alla regola dei 5 perché, secondo la quale si approfondisce le cause che, in un determinato processo, hanno portato ad un eccezione o ad un errore.
Ti voglio fare un esempio. Il tuo desiderio è quello di inviare, ai tuoi clienti, una newsletter mensile. Ogni volta che incarichi il tuo collaboratore di inviarla, ebbene la newsletter parte in ritardo rispetto a quanto desiderato.
All’ennesimo ritardo, ti siedi al tavolo con il collaboratore e lo interroghi sui ritardi
“Perchè abbiamo inviato la newsletter in ritardo?” e la sua risposta “perché non ho fatto in tempo a montare il template grafico”.
“Perché non hai fatto in tempo a montare il template grafico?” “Perché il designer me lo ha mandato in ritardo”
“E perchè il designer te lo ha mandato in ritardo?”. “Perché gli abbiamo comunicato con poco anticipo che era da fare”
“E perché gli abbiamo comunicato con poco anticipo che era da fare?” “Perché lo abbiamo deciso all’ultimo”
“E perché lo abbiamo deciso all’ultimo?” “perché non abbiamo una calendarizzazione”.
Ecco allora che il problema vero è correlato alla calendarizzazione. Basta quindi avere un calendario delle mail da inviare, per evitare che queste vengano inviate in ritardo.
La tendenza che ha l’imprenditore è coplevolizzare il suo collaboratore (e in alcuni casi è giusto). In tutti gli altri casi, invece, ci si dimentica di interrogarsi a fondo. La regola dei 5 perché ti aiuta a vivere in un ambiente più collaborativo, evitare sprechi e raggiungere più facilmente i tuoi obiettivi.