Nel 2005 P&G teorizzò il FMOT, l’arco temporale di qualche secondo in cui il cliente - davanti allo scaffale dei prodotti - sceglieva quale acquistare.
Nel 2011 Jim Lecinski di Google ha coniato il temine di Zero momento of truth quel momento in cui il consumatore - subito dopo allo stimolo di consumo - inizia a cercare su internet per reperire informazioni.
In un processo di acquisto “classico”, pre internet direi, si passa secondo 3 fasi: stimolo, FMOT, acquisto.
Nel processo di acquisto che avviene oggi, si manifesta Il Momento Zero della Verità ovvero un nuovo momento nel processo decisionale, che è quello durante il quale l’utente cerca online prima completare la transazione.
Gli utenti, una volta ricevuto uno “stimolo”, prima di recarsi in un punto vendita (o su un sito e-commerce) si informano leggendo le recensioni, i commenti e i giudizi degli altri utenti, chiedendo agli amici oppure consultando i social network, facendo ricerche sui motori di ricerca, consultando siti web, guardando video, e così via.
Ecco alcuni esempi: un teenager vede passare uno spot pubblicitario su un prodotto in tv, e cerca su internet le recensioni.
Una coppia di fidanzati, in coda alla cassa del supermercato, che cerca un hotel per la fuga romantica di questo fine settimana.